il mercato AI cresce del 32%, i dati dell’Osservatorio Artificial Intelligence 2023

    Il 2022 è stato un anno da record, per il comparto dell’Intelligenza Artificiale. Ma se l’anno passato si è concluso con gli exploit di Dall-E2 e ChatGPT che in poche settimane hanno coinvolto decine di milioni di utenti mostrando al grande pubblico le potenzialità di questa tecnologia, il  2023 si sta preannunciando  come l’anno della grande sfida tra le big tech nel campo dell’AI: con Google che ha annunciato l’arrivo di Bard, Microsoft che rafforza il sodalizio con Open AI, e dalla Cina  il lancio di Ernie Bot da parte di Baidu.

    In Italia, il mercato dell’AI nel 2022 ha raggiunto 500 milioni di euro, con una crescita di ben il 32% in un solo anno, di cui il 73% commissionato da imprese italiane (365 milioni di euro) e il 27% rappresentato da export di progetti (135 milioni di euro).

    Il 61% delle grandi imprese italiane ha già avviato almeno un progetto di AI, il 15 % tra le PMI.

    Questa alcuni dei risultati della ricerca dell’Osservatorio Artificial Intelligence della School of Management del Politecnico di Milano.

    GLI INVESTIMENTI IN AI

    • Un terzo degli investimenti (34%) è legato a soluzioni Intelligent Data Processing, per analizzare ed estrarre informazioni dai dati (Intelligent Data Processing), soprattutto per realizzare previsioni in ambiti come la pianificazione aziendale, la gestione degli investimenti e le attività di budgeting.
    • Il 28% per soluzioni NLP e Chatbot, ad esempio, applicazioni di Generative AI come ChatGPT o DALL-E2, che consentono di estrarre ed elaborare automaticamente informazioni anche da documenti come atti giudiziari, contratti o polizze, o per analizzare le comunicazioni interne o esterne (es. mail, social network, web).
    • Il 19%  per Recommendation System, l’area degli algoritmi che suggeriscono ai clienti contenuti in linea con le singole preferenze.
    • Il 10% per iniziative di Computer Vision, che analizzano il contenuto di un’immagine in contesti come la sorveglianza in luoghi pubblici o il monitoraggio di una linea di produzione.
    • Il 9% per soluzioni Intelligent Robotic Process Automation, con cui l’AI automatizza alcune attività di un progetto e ne governa le varie fasi .

    MATURITÀ DELLE AZIENDE

    L’Osservatorio ha  individuato cinque diversi profili di maturità delle grandi organizzazioni nel percorso di adozione dell’AI:

    Era dell’implementazione:  il 34% dispone delle risorse tecnologiche e delle competenze necessarie per sviluppare e portare in produzione le iniziative di AI. Tra questi il livello più alto è quello degli Avanguardisti (9%) che gestiscono correttamente l’intera catena del valore dei progetti di AI. Poi vi sono gli Apprendisti (25%) che hanno numerosi progetti a regime diffusi nell’organizzazione e iniziano a ragionare sui potenziali rischi etici delle soluzioni di AI. Per compiere un ulteriore passo in avanti, queste aziende dovranno lavorare sulla creazione di meccanismi di coordinamento strutturato tra le competenze interne e sull’incremento di pervasività dell’Intelligenza Artificiale (AI), coinvolgendo tutti gli stakeholder aziendali.

    Nel restante 66% vi sono situazioni eterogenee, a partire dalle organizzazioni In cammino (33%), ovvero già dotate degli elementi abilitanti, ma anche aziende che non percepiscono il tema dell’Intelligenza Artificiale come rilevante, e non dispongono di un’infrastruttura IT adeguata.